Oggi parleremo di quegli strumenti di presentazione che di solito utilizziamo per proporci agli altri in ambito professionale, quindi sostanzialmente alle aziende, ma non solo. In particolare, gli strumenti di cui vi voglio parlare sono: il Curriculum Vitae, il biglietto da visita e la carta intestata. Di seguito vi darò qualche dritta per non risultare prolissi o pretenziosi, ma essere invece sintetici ed efficaci!
Il Curriculum Vitae
Dunque, il web è pieno zeppo di tutorial su come compilare un Curriculum Vitae – d’ora in poi CV – efficace, ed esiste anche una discreta letteratura cartacea. Quindi di seguito vi indicherò semplicemente come organizzare coerentemente un CV al fine di realizzare un quadro abbastanza chiaro di sé. Poi va da sé che ognuno è libero di personalizzarlo come meglio crede.
Secondo alcuni l’utilizzare carta colorata, caratteri speciali, fotografie o disegni è un modo per distinguersi e per far risaltare la propria personalità; secondo me è una scelta rischiosa. Non tutti hanno fatto studi specifici di grafica e design, quindi è molto facile cadere nel pacchiano e rischiare di essere scartati a priori. Pertanto, a meno che non si sia esperti nel settore, il mio consiglio è quello di attenersi al classico modello di CV Europeo reperibile sul web. L’importante è l’organizzazione delle informazioni!
Un buon CV deve necessariamente indicare:
- Chi siete;
- La vostra foto;
- Quali studi e specializzazioni avete compiuto;
- Quali abilità specifiche possedete;
- Cosa fate attualmente;
- Quali esperienze lavorative avete avuto in passato.
È bene utilizzare un andamento schematico che consenta di individuare a colpo d’occhio gli argomenti, e seguire un ordine cronologico. Potete scegliere se esporre i fatti dal più recente al più vecchio o viceversa.
Cominciamo dalla foto: mi raccomando, niente selfie davanti allo specchio o ritagli di foto da contesti, diciamo, non proprio consoni all’abito lavorativo! Ebbene sì, mi è capitato di vedere CV con foto palesemente ritagliate da una qualche serata in discoteca oppure un selfie di dimensione A4 fatto col cellulare davanti a uno specchio grande come una parete… La foto che andrete a mettere sul CV deve somigliare il più possibile a una semplice foto tessera.
Esponete chiaramente i ruoli che avete ricoperto senza perdervi in troppi dettagli, indicate azienda e periodo in cui avete lavorato. Se il vostro CV è molto ricco, sfoltitelo delle attività meno importanti o per la quale vi siete occupati per meno tempo.
Scrivete sempre in terza persona: questo dà un maggiore senso di professionalità e oggettività.
Quando segnalate la vostra conoscenza delle lingue straniere, specificate sempre il grado di padronanza scritta e parlata, e se avete compiuto corsi o residenze all’estero. Indicate anche le vostre competenze informatiche (molto richiesti il sistema operativo e l’utilizzo della suite di Office).
Ultime ma non meno importanti le informazioni personali. Indicate sobriamente qualche vostra caratteristica, le vostre passioni e preferenze nel tempo libero, plasmandole a seconda del vostro scopo. Se per esempio state cercando un lavoro in un’azienda che si occupa di abbigliamento, la vostra passione per la moda può essere un vantaggio da non sottovalutare!
Ultimo consiglio: se il voto ottenuto dai vostri studi non dovesse essere brillante, è meglio glissare. Concentratevi piuttosto su master o specializzazioni, o anche su progetti o lavori di gruppo realizzati.
Il biglietto da visita
Nonostante ci troviamo nell’era del digitale, i biglietti da visita restano ancora uno strumento di lavoro molto utilizzato dai professionisti che hanno necessità di lasciare un proprio recapito.
Le scelte grafiche sono infinite, ma come sempre, la sobrietà vince. Le informazioni che devono essere necessariamente contenute sono:
- Nome e cognome, scritti per esteso e in questo ordine;
- titolo professionale e ruolo ricoperto;
- indirizzo postale e di posta elettronica;
- numero di telefono.
- Logo dell’azienda o piccola decorazione simbolica (facoltativo).
- Contatto social (facoltativo)
La cosa fondamentale è che il biglietto da visita assolva alla sua funzione primaria, quindi deve essere facilmente leggibile e le sue parti si devono distinguere a colpo d’occhio.
Ovviamente evitate di utilizzare la vostra stampante! Utilizzate un servizio professionale che stampi in modo impeccabile, on line ci sono diversi siti in cui è possibile farlo spendendo poche decine di euro. Una buona grafica e risoluzione è fondamentale, soprattutto se vi proponete come professionisti della comunicazione.
Anche il materiale e le dimensioni meritano una menzione particolare: ricordatevi che i bigliettini da visita sono progettati per poter stare in un portafoglio, quindi niente forme strane o materiali troppo rigidi. Il classico cartoncino andrà più che bene.
La carta intestata
Ormai quasi scomparsa tra i privati, sul posto di lavoro è ancora uno strumento indispensabile. La sua funzione principale è quella di identificare immediatamente chi ha spedito la comunicazione.
Le informazioni indispensabili che deve riportare sono:
- Logo aziendale;
- recapiti generali: telefono, indirizzo postale e di posta elettronica;
- sede legale;
- Ragione sociale e partiva IVA;
- eventuale sito internet.
Tutte queste informazioni si possono trovare indifferentemente in alto a destra come in fondo al foglio, come nota a margine.
Non è strettamente necessario fare realizzare la propria carta intestata a un grafico e farla stampare poi a un tipografo; con buon senso e una buona conoscenza di programmi di videoscrittura come Microsoft Word, si possono produrre risultati di tutto rispetto.
Insomma, come sempre sobrietà, sintesi e organizzazione sono le parole vincenti!
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