A me gli occhi!
- salienza: è l’insieme di caratteristiche fisiche che permette a uno stimolo di spiccare rispetto a tutto il resto nel contesto in cui si trova (per esempio una parola in grassetto);
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rilevanza: è ciò che attribuisce importanza a uno stimolo non per le sue caratteristiche fisiche, ma per i suoi significati (lo stesso principio per cui, se in una stanza piena di persone qualcuno fa il vostro nome, voi vi girate di scatto).
Troppe “grazie” e altri orrori
In questo paragrafo voglio farvi un elenco dei tipici errori (o meglio “orrori”) in cui l’utente può cadere facilmente nel produrre il proprio documento di testo, in modo che possa aiutarvi a evitarli.
- Rapporto cromatico figura/sfondo: il miglior contrasto è senza dubbio nero su bianco o viceversa, ma in generale va bene che uno sia chiaro e l’altro scuro. Attenzione a non mettere mai una scritta rossa su sfondo verde o viceversa! Oltre a mandare in delirio i daltonici, ai “normodotati” provoca un fastidiosissimo effetto 3D chiamato aberrazione cromatica, ossia l’impressione che i colori fluttuino su piani diversi creando malessere. Occhio anche a non utilizzare sfondi affollati che distraggono l’occhio del lettore.
- Niente grazie: si consiglia di non utilizzare font con le grazie – serif in inglese – ossia quelle terminazioni alla base del carattere che su carta possono aiutare la lettura, ma su monitor possono risultare fastidiose in quanto mal si adattano alla struttura reticolare dei pixel del monitor che le rende in modo “seghettato”. Quello che sto ultilizzando è un font senza grazie, mentre ad esempio il Times New Roman ha le grazie.
- Leggibilità prima di tutto: la leggibilità è una qualità oggettiva legata alle caratteristiche fisiche di un carattere e non legata ai gusti personali di una persona. In genere i font decorativi o calligrafici non hanno una buona leggibilità perché sono progettati per essere attrattivo ad una prima occhiata e non in lunghi testi. Invece i font usati in libri, giornali o molto più semplicemnte su questo blog sono estremamente facili da leggere.
- Non cadete nella banalità: per favore, evitate scelte scontate e quasi stucchevoli come l’utilizzo del Papyrus se si sta discutendo di antichità o del Comic Sans se si sta scivendo qualcosa di gioioso!
- La piaga del Comic Sans: su questo ho dovuto dedicare un punto a parte. Nella mia carriera universitaria e non, ho notato che si fa un vero e proprio abuso di questo font. Vi giuro che ho visto presentazioni in Power Point di tesi di laurea redatte con questo carattere, non capisco come abbiano fatto i professori a non cacciare il candidato fuori dall’aula a calci. Ora, se vogliamo scrivere il biglietto di compleanno del nostro nipotino va più che bene, ma per documenti o comunicazioni ufficiali è da evitare come la peste! Da usare con estrema parsimonia.
Sicuramente ci sono altre decine di regole da seguire relative alle dimensioni, spaziatura, allineamento ecc. di un carattere, ma ho preferito soffermarmi su quelli che sono gli errori più comuni, anche perchè penso che un articolo su un blog non sia sufficiente vista la vastità della materia. Un breve vademecum è la forma migliore per aiutare a memorizzare le regole fondamentali di un certo tipo di progetto (lo avrete sicuramente notato anche dal mio precedente articolo).
Per ora non mi resta che salutarvi. Alla prossima!
Ottimo vademecum per le basi della comunicazione; tecnico ma allo stesso tempo scorrevole anche per i meno esperti in materia.
Ciao Alice, ti ringrazio per il tuo commento. Spero ti sia tornato utile!