Può capitare che esperti, tecnici, professionisti di un certo settore debbano redigere una relazione sul proprio operato. Spesso queste relazioni restano interne all’azienda, ma talvolta è giusto che vengano divulgate a un pubblico più vasto, vuoi per l’importanza del lavoro svolto, vuoi per una questione di pubblicità. È in questo caso che possono assumere la forma di articolo tecnico-scientifico.

La stesura di un articolo tecnico può essere molto complessa; infatti, conoscere molto bene una materia non significa affatto saperla divulgare. Basti pensare che nelle grandi organizzazioni vi sono apposite figure professionali, in collaborazione con i tecnici, dedite alla redazione della documentazione tecnica, i tecnical writer. Oggi vi illustrerò qualche semplice regola per affrontare la scrittura di un articolo tecnico senza intoppi.

Ma innanzitutto, cos’è un articolo tecnico?

Spesso quando si sente parlare di articoli tecnici, ci si immagina chissà quale trattato di ingegneria, biologia, informatica ecc. In realtà la scrittura tecnica è semplicemente una scrittura di contenuti, il cui obiettivo è informare il lettore e aiutarlo a risolvere un problema, e riguarda ogni tipo di professione. Pensate ad esempio a una guida per l’utilizzo di un programma di videoscrittura, ai foglietti illustrativi dei medicinali, alla guida per l’utilizzo di una fotocamera e così via.

Il testo tecnico, al di là dei contenuti, ha alcune caratteristiche peculiari:

  • si tratta di un testo ibrido, nel quale le parole convivono con formule, figure e tabelle;
  • spesso vi partecipa più di un autore;
  • il livello testuale spesso interagisce su più livelli linguistici, in genere l’italiano e l’inglese.

Le domande da porsi

Prima di cominciare la stesura della propria relazione dobbiamo porci queste domande:

  • Qual è l’obiettivo per cui scriviamo (es. chiarire, dimostrare, risolvere, spiegare, inquadrare…)?
  •  Il lettore cui è destinato il testo è un esperto, un conoscitore superficiale o un totale estraneo all’argomento trattato?
  •  Quale sarà il mezzo di diffusione del testo (testo cartaceo, una pagina web, una presentazione in Power Point)?
  •  Come sarà la fruizione del testo (letto per esteso, oppure verrà solo consultato)?
  •  Sono sufficientemente esperto sull’argomento da trattare?

Se avete chiare queste risposte, possiamo cominciare con la nostra breve guida!

La struttura del testo

Una delle difficoltà maggiori è dare all’articolo una struttura chiara ed efficace. Ricordiamo che anche qui vale la regola della semplicità: la lunghezza di un testo non conta, e il timore di non aver scritto abbastanza è inutile. È molto più grave essere prolissi: uno scritto tecnico-scientifico ha il dovere di essere chiaro, conciso, essenziale. A questo scopo frasi brevi e lineari, con pochi incisi, sono di più agile lettura rispetto a frasi lunghe e molto articolate. La costruzione della frase deve essere lineare e comprensibile.

A grandi linee, tutti gli articoli tecnici sono costituiti da un’introduzione, un corpo suddiviso in paragrafi e una conclusione. La difficoltà sta nel distribuirvi i contenuti in maniera adeguata. Vediamo una ad una queste parti:

  • Introduzione: affinché sia efficace, deve “prendere il lettore per mano” e promettergli che la sua fiducia verrà ripagata dal resto dell’articolo. Stessa regola vale per l’occhiello (o soprattitolo) e l’abstract (riassunto dell’articolo), ove presenti.
  • Corpo: deve sempre essere suddiviso in paragrafi. La forma di organizzazione standard è quella cosiddetta top-down, ossia “dal generale al particolare”. Si parte spiegando le linee generali di un argomento in un paragrafo, e man mano si approfondiscono le sottoparti dell’argomento, uno per paragrafo. È molto importante anche la presenza di esempi pratici.
  • Conclusione: in sostanza, nella conclusione dovete riprendere ciò che nell’introduzione vi eravate promessi di raggiungere, e dimostrare che ci siete riusciti. È importante anche evidenziare i lati negativi; questo non sminuirà affatto il valore dell’articolo, al contrario darà prova della vostra conoscenza dell’argomento.

I contenuti

Quando si scrive un testo di questo tipo bisogna essere accorti. È vero che un testo tecnico-scientifico deve essere un testo vero e proprio, non un elenco; non è ammissibile limitarsi ad esporre i concetti per punti, ma devono esistere delle frasi di senso compiuto, che in italiano corretto sviluppano l’argomento trattato, introducono le tabelle con i dati e commentano i risultati. Ma è anche vero che l’attenzione del lettore è  tanto preziosa quanto facilissimo da perdere: i testi lunghi e monotoni vanno evitati, dando varietà visiva alla pagina con l’uso di titoli, sottotitoli, paragrafi, elenchi puntati, tabelle e figure. Rallentare il ritmo dell’informazione aiuta infatti la comprensione. Il ritmo di un testo è dato in gran parte dalla varietà della lunghezza delle frasi.

Altro elemento da usare con intelligenza sono le figure. Esse completano l’articolo, e spesso sono il primo elemento che il lettore nota assieme al titolo. è bene cercare di inserirne almeno una; vedere di che cosa di sta parlando è molto importante per il lettore.

Tra i “trucchi” che usano gli scrittori per facilitare la comprensione di concetti, vi sono le similitudini e le metafore; sinceramente penso che in un testo tecnico vadano usate con molta cautela. Una similitudine sbagliata può provocare l’effetto contrario, oltre al pericolo di risultare ridicola.

L’ultima fase: la revisione

Una volta concluso l’articolo, è buona norma rileggerlo dopo qualche giorno; servono mente e occhi riposati. La miglior strategia con cui rivedere un testo, al di là della caccia agli errori ortografici, è mettersi dalla parte del lettore: bisogna rileggere tutto con il massimo spirito critico, cercando di dare una risposta ad ogni domanda che viene in mente, senza trascurare nulla, soprattutto ciò che non convince. Se potete fate leggere l’articolo a uno o più colleghi.

Quando ci si appresta a rivedere il testo, è preferibile dimenticare il computer: non si può fare un buon lavoro di revisione con una mano sul mouse e il testo che si muove sullo schermo. Meglio stampare il documento, segnando osservazioni e correzioni a penna. Solo dopo si tornerà al file, per le correzioni.

Sulle tecniche di revisione non mi dilungo troppo, ci sarebbe sufficiente materiale per un articolo a sé stante. Basta solo ricordare che non si tratta di una semplice rilettura, ma di un vero e proprio lavoro di controllo e ridiscussione dei contenuti.

Spero che questo articolo sia stato sufficientemente esaustivo, tenendo presente che si rivolge alla stesura di un articolo, e non di un saggio tecnico-scientifico.