Nel precedente articolo abbiamo introdotto i tre livelli di comunicazione. Cerchiamo ora di approfondire il discorso e capire come utilizzarli per ottenere una comunicazione efficace.
Volendo riassumere i 3 livelli:
- il verbale è il contenuto della comunicazione,
- il para-verbale è il tono, la velocità con cui parliamo, il ritmo ecc e
- il non verbale è il linguaggio del corpo (la gesticolazione per noi italiani è una vera e propria lingua con un suo codice esatto; pensate che il new york times ha pensato bene di creare una mini guida dei nostri gesti).
Allineamento: il nuovo mantra
Fin da bambini ci è stato insegnato che i contenuti rappresentano il 100% della comunicazione. Abbiamo imparato nozioni di ogni tipo in matematica, letteratura, storia, geografia, ma non abbiamo mai studiato come esporre un argomento davanti ad un pubblico. NIENTE DI PIU’ SBAGLIATO!
Pensiamo alle interrogazioni orali a scuola. Solitamente chi prendeva voti alti non era quello studente che sapeva i contenuti quasi a memoria, ma chi sapeva esporre meglio la lezione e magari peccava proprio sull’argomento.
Pensiamo a quando parliamo a qualcuno e ci arrabbiamo per il modo con cui ci è stata detta una cosa. Questo dimostra che il contenuto non è sempre l’aspetto più importante, ma al contrario è proprio il tono, il ritmo o la velocità o i gesti che accompagnano un discorso a fare la differenza.
Immaginate di andare ad un colloquio di lavoro, di entrare nell’ufficio sbattendo la porta, camminando velocemente e sedendovi in maniera scomposta sulla sedia davanti al vostro potenziale capo e di dire con un tono di voce deprimente:” Buongiorno…. mi chiamo Pinco Palla… ho 30 anni… e sono laureato in ingegneria informatica. Ho lavorato per la famosa azienda “Tal dei Tali” creando il software più usato al mondo”.
Potreste apparire come un vero professionista? No di certo. Probabilmente vi sbatterebbero fuori ancora prima di dire altro.
E’ importante allineare i 3 livelli di comunicazione. Se volete trasmettere la vostra allegria, non basterà dire:”oh come sono contento!”, dovrete anche dirlo con un tono euforico e utilizzare un linguaggio del corpo adeguato. Dovrete esprimere lo stesso messaggio con tutti e 3 i livelli che quindi, saranno congruenti tra loro.
Fin qui tutto ovvio, ma perché allora se sappiamo tutte queste cose non le mettiamo in pratica e soprattutto perché quelle volte che cerchiamo di fare le cose al meglio finiamo per fallire miseramente?
Como possiamo comunicare efficacemente il nostro pensiero e ottenere il consenso di chi ci sta ascoltando?
Ricalcami!
Allineare i tre livelli di comunicazione non basta, il trucco è quello di “ricalcare” la persona con cui stiamo conversando. Molto spesso mettiamo già in atto questa tecnica, ma inconsciamente. Immaginate di essere in un ambiente elegante, raffinato, dove le persone parlano con un tono pacato, educato e utilizzando un linguaggio formale. Vi comportereste come se foste al Mc Donald o ad un parco giochi? Urlereste, o vi ingozzereste? Beh direi proprio di no! Cerchereste di ricalcare il modo di fare degli altri, usereste un linguaggio formale, evitereste parolacce e non gesticolereste come un venditore ad una fiera.
Immaginate due innamorati seduti l’uno di fronte all’altro: hanno la stessa postura, sono protesi in avanti, parlano con un tono di voce dolce e gentile. L’uno emula l’altro come se posti di fronte ad uno specchio. I due ragazzi sono in totale sintonia.
In sostanza il “ricalco” consiste nell’essere simili all’interlocutore nella postura, nel tono di voce, nella velocità d’espressione e anche nei contenuti. In questo modo la persona vi capirà meglio, sarà d’accordo con voi creando un rapporto di totale sintonia.
Pensate a quella persona che ogni volta a cui dite qualcosa, irrimediabilmente vi contraddice. Non vi viene voglia di dargli una testata e mandarla a quel paese?
Se nel vostro negozio entrasse un cliente stanco e anche un po’ nervoso e vi chiedesse un kg di pane voi non dovreste rispondere con allegria, entusiasmo, o con un tono di voce squillante, sperando di rallegrarlo. Finireste per irritarlo ancora di più e addio sintonia.
Non vi sto dicendo di servirlo con una flemma da bradipo o di sembrare degli zombie per imitarlo, ma di osservarlo con attenzione e riprodurre la sua postura, il suo modo di muoversi, ma evitando di scimmiottarlo altrimenti si sentirà preso in giro! Immedesimatevi in lui per capire cosa stia provando, adottate uno stile di conversazione simile, con lo stesso tono di voce, la stessa velocità e utilizzando lo stesso “gergo”.
Come avere sempre ragione
Altro trucchetto fondamentale è quello di bandire determinate parole che possano creare una condizione di avversione nel nostro interlocutore.
Provate a pensare a qualcuno che vi sta facendo un complimento, ma nello stesso istante vi fa notare un difetto.
Es: “Oh che bella borsa, una bellissima borsa estiva, ma non credi sia fuori luogo?”
In quel momento potreste sentirvi un po’ confusi. Non sapreste se essere contenti o se vergognarvi per aver sbagliato accessorio!
Se vogliamo ottenere l’interesse del nostro interlocutore e vogliamo convincerlo che la nostra idea sia migliore della sua, dovremo evitare di renderci antipatici cercando di imporci a tutti i costi. Impariamo ad ascoltare prima di argomentare le nostre ragioni.
La prossima volta che avrete bisogno di avere ragione pensate a questi piccoli trucchetti!
Grazie e alla prossima!
Ricordatevi di condividere e commentare!
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