Colorati, lampeggianti, invadenti, ridondanti… esatto, stiamo parlando dei banner pubblicitari. Ormai non esiste quasi sito internet che non ne contenga almeno uno. Eppure, questi piccoli annunci pubblicitari non sono creati con l’unico scopo di dare fastidio all’utente, ma sono frutto di studi ben precisi, soprattutto, anche questa volta, in ambito psicologico.

Il processo cognitivo da chiamare in causa è l’attenzione. Vediamo di seguito quali sono i meccanismi che ne regolano il funzionamento.

Come funziona l’attenzione

Il mondo in cui viviamo è estremamente ricco di stimoli, ma la nostra capacità di elaborazione è limitata e ci consente di di usarne ed elaborarne solo una piccola parte. Prendiamo come esempio un esperimento molto semplice: accendendo un registratore in casa, in un’aula scolastica, o alla fermata del bus, e poi riascoltando la registrazione, ci renderemo conto di quanti rumori non avevamo neanche notato. Questo non significa che siamo sordi, ma, il nostro cervello, non considerandoli significativi, li ha praticamente “deselezionati”.

Un altro esempio: siamo a una festa, un aperitivo a buffet magari. Stiamo tranquillamente pasteggiando, quando il gruppetto dietro di noi, inizia un discorso di nostro interesse…magari sta parlando proprio di noi. La nostra attenzione si dirige in automatico verso il loro discorso, e saremo in grado di seguirlo anche senza avvicinarci e senza dare il minimo cenno esterno di interesse verso la conversazione. Abbiamo appena descritto quello che in psicologia si chiama “fenomeno del cocktail party“, appunto!

Finora abbiamo parlato di attenzione uditiva, ma è chiaro che anche l’attenzione visiva segue meccaniche equivalenti.

Un simpatico esempio trovato in rete su come sia facile attirare la nostra attenzione visiva…

Possiamo affermare che la nostra attenzione funziona come un fascio di luce: si può aumentare o diminuire l’ampiezza della zona a cui prestare attenzione, a scapito dell’efficienza. Più ampia è la zona, meno efficienti saremo nell’elaborare, discriminare ecc. La parte direttamente illuminata dal fascio di luce rappresenta il fuoco dell’attenzione, la periferia le informazioni non accessibili.

L’attenzione selettiva

Quando si parla di attenzione selettiva si intendono i meccanismi che ci consentono di selezionare gli stimoli utili e/o interessanti e di ignorare tutti gli altri che sono presenti nell’ambiente. Ma quali possono essere le caratteristiche di uno stimolo in grado di catturare la nostra attenzione? Citiamo le più importanti:

  • Intensità: un colore brillante o un suono forte attirano maggiormente l’attenzione di un colore opaco o di un suono debole;
  • Dimensioni dello stimolo: un oggetto grande ha maggiori probabilità di attrarre rispetto a un oggetto piccolo
  • Durata dello stimolo: uno stimolo che si ripete o persiste nel tempo richiama l’attenzione più di uno stimolo di breve durata;
  • Contenuto emozionale: uno stimolo noto e legato a un valore emotivo positivo o negativo è più attraente di uno stimolo neutro;
  • Novità: uno stimolo nuovo o inatteso può attirare la nostra attenzione in una situazione ripetitiva o famigliare.

Dunque, ora vediamo come queste nozioni devono essere applicate per creare banner pubblicitari efficaci.

Caratteristiche di un banner pubblicitario efficace

  • Le foto buffe: quelle che attirano maggiormente lo sguardo, sono quelle che ritraggono volti con espressioni buffe o particolarmente marcate.
  • Immagini a destra e testo a sinistra: noi occidentali leggiamo da destra verso sinistra; quindi gli elementi devono essere sapientemente distribuiti seguendo questa regola. A destra va riportata l’immagine che attira l’attenzione e anticipa il contenuto, a sinistra il testo che descrive il dettaglio.
  • Call to action invitanti: sono quelle che promettono qualcosa, del tipo “clicca qui per saperne di più”, “clicca per un preventivo”, “ottieni subito uno sconto” ecc.
  • Equilibrio tra testo e immagini: non deve esserci né troppo testo, né troppo poco; l’importante è che comunque vi siano dei contenuti testuali, perché permettono di mantenere l’attenzione dell’utente più a lungo.
  • La grammatica: attenzione agli errori ortografici, già le parole son poche, se alcune sono pure sbagliate, non aspettatevi grandi risultati!
  • Evitare le animazioni in Flash: i browser più aggiornati hanno estensioni per bloccare le pubblicità in Flash; tra l’altro, sono proprio la tipologia ritenuta più fastidiosa dagli utenti.
  • No all’iper-affollamento: quando l’utente si trova ad avere 10 banner diversi tutti assieme, sarà portato a non guardarne neanche uno.

Probabilmente di tutti questi banner non ne avrete letto nemmeno uno…

Bene, anche per questa volta è tutto! Come al solito spero di essere tornata utile! Al prossimo articolo!